Condivisione e partecipazione. La riqualificazione urbana che funziona

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A Milano tra i quartieri periferici di Lambrate e Ortica sorge un vero e proprio polmone: quasi 18mila metri quadri di verde pubblico. Finora sono stati incolti e abbandonati. Ma da sabato prossimo verranno restituiti ai cittadini, grazie all’iniziativa dello Spi Cgil e delle associazioni Sos Randagi, il Melograno, Cascina Biblioteca e Green Island. A loro il Municipio 3 ha affidato la cura del parco di via San Faustino, diventato di fatto inaccessibile a causa dello spaccio, del degrado e dell’immondizia. Il 23 settembre verrà inaugurato con una festa sin dalle prime ore del mattino e con un brindisi nel pomeriggio. Finalmente il parco tornerà ad essere un luogo aperto, pulito, sicuro, dove trascorrere il tempo libero, correre, camminare, andare in bici.

La storia parte dal lontano. Ortica e Lambrate ricoprono un ruolo di primo piano nella storia della città perché sono state tra le zone più industrializzate dell’area a nord, non a caso duramente colpite dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra diventano i quartieri dei ferrovieri. E’ qui che successivamente sorgono, tra gli altri, lo stabilimento della Innocenti e anche quello del celebre panettone “Tre Marie”. Poi la crisi e la chiusura delle fabbriche. Abbandono, degrado, desolazione, insicurezza. Il parco smette così di essere un luogo vivibile.  Ma le cose iniziano a cambiare due anni fa, quando i pensionati dello Spi Cgil si fanno promotori di una serie di iniziative di riqualificazione urbana. Lo fanno dialogando con tutti, con i cittadini, con il responsabile dell’orto botanico di Lambrate, con la parrocchia, con le numerose associazioni di quartiere e con quelle che organizzano la grande festa annuale di Ortica e, infine, con la vicina Facoltà di Agraria che è proprietaria dello spazio verde.

Nasce così una vera e propria rete che porta alla riqualificazione del quartiere. La Facoltà decide di dare il parco in affidamento al Comune. Il Comune lo dà al Municipio 3. E il Municipio lo consegna nelle mani dei cittadini. Perchè non c’è migliore riqualificazione urbana di quella condivisa che parte dal basso.

In primavera il parco darà alla luce le prime piante aromatiche. Ma ci sarà anche chi penserà agli animali. L’associazione Sos Randagi in particolare offrirà un servizio di consulenza per tutti i neo padroni di cani randagi che vogliono imparare a educare il proprio animale. In cantiere c’è anche una locomotiva d’epoca che le associazioni vorrebbero portare tra gli alberi per farne un luogo di aggregazione, pensato soprattutto come sede per incontri finalizzati alla elaborazione di progetti futuri. Perché la riqualificazione urbana non finisce mai.

Ma non è la sola iniziativa sul campo. In via Rizzoli 70, non troppo distante dal parco, numerosi cittadini volontari sempre sabato 23 settembre si daranno da fare con scope e ramazze per ripulire il quartiere. A Lambrate invece verrà inaugurato un altro spazio: piazza delle Rimembranze. Anche qui fino a poco tempo fa la facevano da padroni lo spaccio e il degrado. E anche qui gradualmente le associazioni di quartiere si sono organizzate e hanno iniziato a dialogare proficuamente con il Comune.

Sono questi i progetti di riqualificazione urbana che funzionano: condivisi, partecipati, basati sul dialogo tra istituzioni, associazioni e sindacato. Restituiscono alla città luoghi cruciali che aiutano a vivere meglio in periferia. Un vero e proprio percorso di cura dello spazio pubblico fatto di azioni concrete e voglia di partecipazione.