“Estate liberi” a Roma, tra Resistenza e lotta alle mafie

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Otto ragazzi e ragazze hanno passato una settimana a Roma con Libera e i volontari dello Spi Cgil, visitando i murales del Quadraro che ricordano la lotta al nazifascismo e alcuni esercizi commerciali che si sono distinti nella lotta alle mafie. 

Una fitta agenda di appuntamenti per gli otto ragazzi, romani e milanesi, che hanno partecipato quest’anno nella periferia sudorientale della capitale a uno dei campi di Libera, presidio “Rita Adria” organizzato anche con il contributo attivo degli attivisti della Lega VII dello Spi Cgil di Roma.

Giovanissimi i ragazzi coinvolti quest’anno, tutti tra i 14 e i 17 anni. Tanti i temi toccati nella settimana compresa tra il 17 e il 23 giugno.

Centrale il tema dell’antimafia e della presenza criminale sul territorio. Come sempre, gli incontri si sono concentrati sulle esperienze realizzate sul campo da soggetti attivi nel contrasto alle mafie e alle infiltrazioni criminali.

I ragazzi hanno potuto ad esempio ascoltare la storia del Roxy Bar, i cui gestori furono, alcuni anni fa,  al centro di un aggressione da parte di alcuni esponenti del clan dei Casamonica. La proprietaria ebbe poi il coraggio di denunciare l’aggressione, facendo arrestare gli aggressori.

Oppure visitare il Blue room, un locale della capitale che si è distinto nella lotta alla ludopatia. I romani nel 2022 hanno speso circa 5 miliardi nel gioco d’azzardo, in media 1800 euro a testa. Nel bar Blue Room, i giovani di Libera, nel quadro dell’impegno che lo Spi Cgil da tempo investe sui rapporti intergenerazionali, hanno potuto confrontarsi con Claudio Avvisati, incaricato di seguire le politiche giovanili e Memoria per conto dello Spi Cgil Roma e Lazio.

Uno dei murales del Quadraro. Durante la Resistenza, il quartiere era chiamato dai nazifascisti il “Nido di vespe”

La lega VII abbraccia un’ampia porzione del territorio che va dal comune di Frascati, nei Castelli romani, alle porte di San Giovanni, nel cuore di Roma. Con i suoi 340mila abitanti il Municipio VII è il più grande di Roma. Un’area purtroppo al centro di interessi criminali molto forti.

Proprio i pensionati della Lega VII, si sono ritagliati un ruolo significativo nell’organizzazione dell’evento, grazie alla collaborazione che da tempo esiste tra lo Spi e Libera.

“Ospitiamo Libera in una delle nostre sedi – spiega la segretaria della Lega, Alba Paolini –, e io stessa sono un’iscritta di Libera. Cerchiamo di dare un supporto operativo, come cucinare o garantire il trasporto ai ragazzi grazie a due navette che abbiamo affittato. Ma anche di portare le nostre esperienze di vita, e argomenti significativi per la nostra organizzazione, la Cgil, come il contrasto di tutte le mafie, la memoria della Resistenza, il valore del confronto e della democrazia”.

I volontari dello Spi Cgil, Lega VII di Roma

Tra i percorsi più apprezzati dai ragazzi, la visita ai murales Quadraro, un quartiere molto attivo nella Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale.I murales fanno riferimento al rastrellamento che avvenne nel 24 aprile del 1944. Il Quartiere veniva chiamato dai nazifascisti: ” Nido di vespe”. All’epoca si diceva: “Se ti vuoi nascondere, o vai al Vaticano, o vai al Quadraro”.

Sabato pomeriggio con i ragazzi di Libera, del presidio del VII Municipio “Rita Atria”, tutti a vedere al teatro Pistigliucci presso la scuola, F. Gentile, una improvvisazione teatrale sul tema dell’antimafia. A seguire con l’autrice, Ilaria Meli, incontro presentazione del suo libro: ” Come nasce e si afferma un potere criminale”.

La responsabile dei campi della legalità dello Spi Cgil Roma e Lazio, Linda Moroni, sottolinea l’importanza per il sindacato dei pensionati di iniziative di questo tipo: “Per noi – sottolinea – è un’occasione enorme di confronto intergenerazionale che ripetiamo quest’anno e che facciamo anche in altri territori. A San Lorenzo, ad esempio, ce ne sarà un altro tra il 15 e il 21 luglio. Vorremmo lavorare ora, dopo quello che è accaduto al bracciante indiano Satnam Singh a un campo nel basso Lazio, per ricordare l’importanza della lotta al caporalato”.

Moroni ricorda anche che l’impegno contro le mafie dello Spi non si esaurisce con i campi: “Ci siamo spesi molto per la celebrazione del 21 marzo e lavoriamo tutto l’anno con la Rete degli studenti con riferimento in particolare al recupero dei beni confiscati. Oltre a promuovere iniziative di formazione e di conoscenza all’interno delle scuole medie del territorio”.