È on line la piattaforma pubblica e gratuita per sottoscrivere il referendum abrogativo dell’Autonomia differenziata

0
28

È finalmente possibile sottoscrivere il nostro referendum sull’Autonomia differenziata anche on line. Da oggi è infatti attiva la piattaforma pubblica e gratuita che lo consente. Vi si può accedere sia attraverso il sito del comitato referendario (a questo link: https://referendumautonomiadifferenziata.com), sia direttamente sulla piattaforma (a questo link, https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500020).

Dopo lo straordinario riscontro di partecipazione ai banchetti che si stanno tenendo in tutta Italia in questi giorni, la raccolta di adesioni può essere ulteriormente e significativamente accelerata da questa nuova opportunità. Per questo invitiamo tutte le cittadine e i cittadini che vogliono abrogare la legge sull’Autonomia differenziata, e dire sì a un’Italia unita, libera e giusta, a sottoscrivere il quesito referendario.

IL QUESITO REFERENDARIO

Volete Voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”?

È il momento di cambiare.

La Legge sull’autonomia differenziata va abrogata perché spaccherà l’Italia in tante piccole patrie, aumenterà i divari territoriali e peggiorerà le già insoppor- tabili diseguaglianze sociali, a danno di tutta la collettività e, in particolare, di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne.

È il momento di cambiare.

L’approvazione della Legge sull’autonomia differenziata è un grave attacco all’impianto costituzionale del nostro Paese. Nel proporre differenti livelli di autonomia tra le Regioni a statuto ordinario, divide l’Italia e danneggia sia il sud che il nord, impoverisce il lavoro, compromette le politiche ambientali, colpisce l’istruzione e la sanità pubblica, smantella il welfare universalistico, penalizza i comuni e le aree interne, aumenta la burocrazia e complica la vita alle imprese, frena lo sviluppo. Per tali ragioni l’abrogazione della legge si rende necessaria ed è a difesa dell’unità del Paese.