Borgo universo (L’Aquila). Un murales in memoria di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” vittima della camorra

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Al campo di Libera ad Aielli, in provincia de L’Aquila, un gruppo di ragazze e ragazzi dipinge un murales dedicato ad Angelo Vassallo, il coraggioso sindaco di Pollica ammazzato in un agguato di camorra per le sue battaglie in difesa dell’ambiente e della legalità

Dipingere un murales dedicato al “sindaco pescatore”, Angelo Vassallo, ammazzato in un agguato di camorra, il 5 settembre 2010, per le sue battaglie in difesa dell’ambiente e della legalità. È quel che hanno fatto, tra il 27 luglio e il 2 agosto, un gruppo di ragazze e ragazzi nel campo Libera ad Aielli (L’Aquila). Ma facciamo un passo indietro e iniziamo da Aielli, un paesino medioevale di mille e trecento anime nel cuore del Parco nazionale del Sirente-Velino. Quest’anno, per la prima volta, è stato sede di E!state Liberi, una delle tante iniziative di volontariato e formazione dedicate ai beni confiscati alle mafie e alla cultura della legalità, organizzate dall’Associazione fondata da Don Luigi Ciotti.

Borgo universo

La storia di Aielli è quella di un progetto vincente di rigenerazione urbana attraverso la street art. Dal 2015, pittori di fama internazionale hanno “illuminato” e portato a nuova vita con le loro opere ogni angolo, vicolo o edificio del centro storico, mescolando i temi dell’attualità con l’astronomia e le meridiane. Il rapporto del comune marsicano con l’universo ha una storia antica. Aielli, non a caso noto anche come Borgo universo, non solo ha dato i natali all’astronomo Filippo Angelitti (1856-1931), ma è sede del museo della Luna e dell’osservatorio astronomico più alto del centro Italia, ospitato nella trecentesca Torre delle Stelle.

In memoria di Giuseppe di Matteo

Ma perché Libera ha scelto questo splendido paesino della Marsica per organizzare il campo “E quindi uscimmo a riveder le stelle”? «Aielli ha legame forte con l’antimafia – spiega Federica Marinucci referente dell’Associazione –. Tutto è cominciato quando, sulla facciata del comune di Aielli è stato trasferito un murales proveniente da L’Aquila (dove era stato imbrattato) e dedicato a Giuseppe Di Matteo, il ragazzino trucidato nel 1993 da un gruppo di mafiosi su ordine di Giovanni Brusca. Da qui è nata l’idea proseguire la collaborazione tra il comune e Libera, cercando di utilizzare il linguaggio dell’arte e dei murales per far conoscere le storie delle vittime delle mafie».

La street art e l’impegno civile

«La prima giornata – racconta Mariella Tieri, responsabile del campo per Libera –, è stata dedicata alle presentazioni. Abbiamo condiviso emozioni, aspettative e speranze; abbiamo tracciato insieme una mappa collettiva degli obiettivi e dei desideri. È stato il primo passo verso la creazione di un gruppo carico di energie positive. Borgo universo ci ha accolti con calore, abbracciandoci con il suo spirito di rinascita e impegno civile. La nostra guida della cooperativa-comunità La Maesa ci ha accompagnato in un tour dei murales e spiegato come il progetto di street art sia nato come uno strumento di riqualificazione e poi si sia trasformato in uno veicolo di impegno civile e denuncia sociale. La parola che ha segnato l’intera esperienza è stata “condivisione”. Condivisione di sogni e di vite. I ragazzi hanno aperto i loro cuori, hanno confrontato i pensieri e i bozzetti sulla base dei quali è stato realizzato il murales in memoria di Angelo Vassallo».

Il laboratorio di narrazione

L’arte, i colori, la memoria e l’antimafia sono stati gli ingredienti fondamentali del laboratorio di narrazione. Ai campisti sono stati consegnati materiali sulla vita del coraggioso sindaco di Pollica, e assistiti dai formatori di Libera e da due volontari dello Spi Cgil di Bologna hanno trasposto nel dipinto la loro personale narrazione della figura del “sindaco pescatore”. Fondamentale è stata la guida dell’artista Edoardo Ettorre, il quale, dice Federica Marinucci, ha intrecciato la propria esperienza con quelle dei giovani per far sì che il lavoro creativo fosse assolutamente corale.

Terra e Libertà

“E quindi uscimmo a riveder le stelle” è stato anche molto altro. Non potevano mancare una gita ad Alba Fucens, il sito archeologico del IV secolo a.C., e le serate alla scoperta delle stelle. I giovani volontari hanno visitato l’osservatorio astronomico e il museo della Luna e “viaggiato” tra le meraviglie dell’universo. Dopo giorni densi di emozioni e nuove esperienze, il 2 agosto è arrivato il momento culminante con la restituzione del murales alla comunità di Aielli e la riflessione, nel parco giochi intitolato ad Angelo Vassallo, sul libro Terre e libertà: storie di sindacalisti uccisi dalle mafie, edito da LiberEtà. «All’inizio del campo, abbiamo donato ai ragazzi una copia del libro– afferma Marilia Di Paolo, segretaria provinciale dello Spi Cgil dell’Aquila –, perché la sua lettura potesse diventare strumento di conoscenza e di riflessione per i ragazzi, e spunto per un successivo momento di incontro/dialogo intergenerazionale con noi, pensionati dello Spi Cgil, sui temi della legalità. Noi, da un lato, abbiamo raccontato le storie di lotta per la legalità nella piana del Fucino dagli anni Cinquanta ai nostri giorni e i giovani, dall’altro, hanno espresso le loro impressioni e opinioni».

Alla giornata conclusiva del campo lo Spi Cgil era presente con tanti rappresentanti: delle Leghe del territorio, della segreteria provinciale e di quella regionale dell’Abruzzo. Tra gli altri, hanno preso la parola Mirka Di Biase, storica dirigente sindacale, la quale ha ricordato le lotte di braccianti e contadini per la terra e contro i soprusi della famiglia dei principi Torlonia; Marcello Pagliaroli, segretario dello Spi Cgil de L’Aquila, in particolare, ha descritto le battaglie dei sindacalisti contro il fenomeno del caporalato nella piana del Fucino.